Roma 10 aprile 2011 – “Hightlights” dalla Gran Loggia di Rimini 2011.

Roma 10 aprile 2011 – “Hightlights” dalla Gran Loggia di Rimini 2011.

E’ on-line sul nostro sito, a cura dell’Area Comunicazione, un segmento video realizzato con le “Hightlights” dell’ultima Gran Loggia di Rimini 2011. Al suo interno, oltre ai momenti salienti, anche immagini di spettacoli ed intrattenimenti tenuti a Lavori Rituali Terminati e con il libro della Legge Sacra Tenuto Chiuso.

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Bologna 16 aprile 2011 – Convegno “Massoneria e Risorgimento: da Bologna per l’Italia”.

Bologna 16 aprile 2011 – Convegno “Massoneria e Risorgimento: da Bologna per l’Italia”.

A Bologna, 16 Aprile 2011 presso l’Hotel Carlton, via Montebello, 8, per il ciclo di iniziative inserite nel programma ufficiale delle celebrazioni del 150° dell’Unità d’Italia promosse del GOI, si terrà il Convegno “Massoneria e Risorgimento: da Bologna per l’Italia”.

L’evento, aperto al pubblico, è stato patrocinato dalla Provincia di Bologna, dall’Università di Bologna e dal Collegio dei Maestri Venerabili dell’Emilia Romagna. Al termine delle relazioni il Coro del Collegium Musicum Almae Matris dell’Università di Bologna presenterà un repertorio di Canti risorgimentali.
Conclusioni saranno del Gran Maestro Gustavo Raffi.

 

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Milano 6 aprile 2011 – Occulta Philosophia. La Massoneria e i Saperi tradizionali.

Milano 6 aprile 2011 – Occulta Philosophia. La Massoneria e i Saperi tradizionali.

Per il ciclo di incontri “All’Oriente d’Italia. Unità, Massoneria e SaperiTradizionali”, mercoledì 6 aprile, presso il Museo del Risorgimento di Milano, alle ore 18, Marco Pasi (Università di Amsterdam) e Massimo Rizzardini (Università degli Studi di Milano) parleranno della tradizione filosofica che dall’età rinascimentale sino alla contemporaneità lega la cosiddetta sapienza italica all’esercizio dei saperi esperiti entro la Libera Muratoria speculativa.
In questa prospettiva,gli interventi seguiranno un percorso cronologico e tematico che partirà dal nucleo ermetico del Rinascimento (Rizzardini), in particolare dal pensiero di Giordano Bruno – che di quell’antica sapienza rappresenta una delle forme più alte e una delle lezioni oggi più conosciute – sino al neopitagorismo dei primi anni del ‘900 (Pasi)con l’influenza esercitata da esso sul neopaganesimo e sulla cospicua confluenza dei percorsi esoterici fin de siècle.
Il richiamo al discorso bruniano apre dunque lo scenario dell’egizianesimo e della sua eredità sapienziale, che specialmente nella fervida rete massonica dell’illuminismo europeo troverà con esiti paradossali un ambiguo e controverso interprete in Giuseppe Balsamo, il Conte di Cagliostro, figura ai limiti della leggenda, singolare coacervo di ciarlataneria, magia, antirazionalismo e vivace intraprendenza italica.
Cagliostro ebbe modo di incontrarsi ad Aix-en-Provence con un altro personaggio “archetipico” (e massone), Giacomo Casanova, ma nonostante il suo passaggio napoletano non ci sono invece notizie di un suo contatto con Raimondo de Sangro, principe di San Severo, sperimentatore di scienze pratiche e nobile esponente di un certo illuminismo borbonico.
La sua cappella, oggi adibita a Museo, mostra i resti dell’originale percorso labirintico e le tappe di una “via crucis” iniziatica che fa di questo monumentale edificio uno dei primi templi massonici della storia italiana. Se nell’intervento di Rizzardini gli elementi per una ricostruzione dell’antico patrimonio di saperi e di una sua riformulazione nella tradizione della Libera Muratoria finiscono con il sovrapporre lo sfondo mitico alla ricerca storica, con Pasi, accanto alla lezione bruniana, il tema rinascimentale delle Accademie di segreti, dell’alchimia e del magismo si coniuga con la ripresa che di queste dottrine avviene, nel trionfo del sincretismo europeo tardo ottocentesco, con il diffondersi della Teosofia e degli esoterismi europei (e non soltanto), ovvero di imponenti forme di resistenza anti-positivista e di produzioni intellettuali agenti, in misura differente, nella cultura e nell’arte del periodo.
Nel rituale massonico la rielaborazione del mito e delle sue declinazioni conoscerà una stagione originale e intensa, che precederà l’avvento del fascismo e della sua attività persecutoria, fino alla ripresa post-bellica.

L’Assessore alla Cultura del Comune di Milano, Massimiliano Finazzer Flory, porterà i suoi saluti a questo terzo appuntamento e introdurrà lo svolgimento dei lavori.

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Rimini 3 aprile 2011 – La Gran Loggia elegge Giuseppe Abramo Gran Maestro Onorario del GOI

Rimini 3 aprile 2011 – La Gran Loggia elegge Giuseppe Abramo Gran Maestro Onorario del GOI

La Gran Loggia del Grande Oriente d’Italia, riunita a Rimini, con l’orgoglio e la commozione di più di mille Fratelli riuniti solennemente nel Tempio, ha eletto per acclamazione Giuseppe Abramo ‘Gran Maestro Onorario’ del GOI.
Laureato in Giurisprudenza presso l’università degli Studi ‘La Sapienza’ di Roma, Abramo è dirigente bancario in pensione. Gran Segretario della Libera Muratoria di Palazzo Giustiniani, nel suo lungo e fedele servizio all’Ordine il Fratello Pino Abramo, punto di riferimento per tutta l’Obbedienza e maestro di umiltà operosa, ha ricoperto numerosi incarichi ed è stato eletto per due volte Maestro Venerabile della Loggia romana ‘Monte Sion’ di cui è uno dei fondatori.
Studioso di Sacra Scrittura, Cabala e pensiero ebraico, ha pubblicato numerosi contributi scientifici, tra i quali il libro Il Cantico dei Cantici e la Tradizione Cabalistica. Trascendenza e immanenza nell’unione fra maschile e femminile (Bastogi Editrice). E’ relatore in importanti convegni internazionali.

Rimini 3 aprile 2011

Rimini 3 aprile 2011 – Unità d’Italia: Raffi (GOI), è tempo di costruire un nuovo patto di fratellanza per il nostro Paese

Rimini 3 aprile 2011 – Unità d’Italia: Raffi (GOI), è tempo di costruire un nuovo patto di fratellanza per il nostro Paese

Vogliamo contribuire a un nuovo Risorgimento dello spirito, la rivoluzione della speranza parte dai giovani e dalla cultura

“All’Italia serve una robusta cura di responsabilità per combattere l’evidenza scandalosa della precarietà e del soffrire quotidiano. Il messaggio che viene dalla Gran Loggia è quello di pensare più in profondo, di volare alto rispetto alle polemiche da cortile e ai progetti di corto respiro: è tempo di costruire un nuovo patto di fratellanza per il nostro Paese”. Così Gustavo Raffi, Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia, al termine della Gran Loggia che si è tenuta dal 1 al 3 aprile a Rimini, sotto il titolo ‘Dopo 150 anni, per restare insieme’, e dedicata alle celebrazioni per l’Unità d’Italia. “Gli uomini del dubbio – rimarca l’avvocato ravennate alla guida della Libera Muratoria di Palazzo Giustiniani – rinnovano la scelta di dedizione all’Italia e al libero pensiero. Gli italiani devono riscoprire la nostalgia delle grandi sfide e lottare con coraggio contro una crisi economica ma anche etica, senza cedere terreno alla delega e al pessimismo. Per noi il confine non è limite ma è luogo di confronto: vogliamo vivere l’Italia vera, guardare al futuro ed essere protagonisti di un pensiero nuovo, che sia in grado di farsi parola nella società portando contributi e proposte”.

“In questi tre giorni – aggiunge il Gran Maestro del GOI – abbiamo mostrato il volto vero della Massoneria: quello della gente per bene che fa una scelta di vita vivendo il messaggio di una scuola di pensiero che forma ribelli di libertà. Persone libere, che non si nascondono e a schiena dritta portano avanti, con passione e ragione, la sfida del cambiamento. Anche oggi, come ai tempi di quel Risorgimento che ci è orizzonte morale, la rivoluzione della speranza parte dai giovani e dalla cultura”. “Per una nuova estetica della Nazione – sottolinea Raffi – occorre formare coscienze libere. Perciò vogliamo contribuire ?d un nuovo Risorgimento dello spirito e alla promozione di un senso di fiducia nelle prospettive future. E’ necessaria maggiore sensibilità ai temi civili e ai problemi della bioetica, così come servono risposte vere per combattere disoccupazione e ingiustizie sociali, per rilanciare scuola e ricerca”.

“Continuiamo a lavorare senza sosta – assicura Raffi – alla costruzione di quella Religione Civile che può garantire la libertà di coscienza di ciascuno e fondare nuove basi per un mondo sempre più travagliato, in modo da sanare gli errori del passato e permettere veramente, dopo 150 anni di storia, a noi e ai nostri figli, di dirci senza indugi ‘Fratelli e Sorelle d’Italia’ e costruttori d’Europa. Lo faremo insieme. Da Liberi Muratori, nel cantiere del Futuro”.

Rimini 3 aprile 2011

Roma 3 maggio 2011 – Legalità: Raffi (GOI), basta con le ‘sparate elettorali’. Il senatore Lumia esca dall’equivoco e chiarisca a chi si riferisce

Roma 3 maggio 2011 – Legalità: Raffi (GOI), basta con le ‘sparate elettorali’. Il senatore Lumia esca dall’equivoco e chiarisca a chi si riferisce

“Basta con le ‘sparate elettorali’. Per fare verità non servono luoghi comuni e accuse generiche, ma fatti e circostanze precise: il senatore Lumia esca dall’equivoco portando le eventuali prove ai magistrati e chiarendo una volta per tutte se si riferisce alle Gran Logge regolari e ufficiali, e segnatamente al Grande Oriente d’Italia, oppure a pseudomassonerie che nulla hanno a che fare con le vere Obbedienze, assumendosene le responsabilità. Troverà sempre in noi i più convinti sostenitori della legalità”. Gustavo Raffi, Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia, replica così al senatore del Pd, Giuseppe Lumia, componente della commissione parlamentare Antimafia, che partecipando a Reggio Calabria al corteo della Gerbera gialla 2011, ha sostenuto che “il rapporto mafia-politica, mafia-imprese, mafia-massoneria sono i tre pilastri su cui poggia oggi la ‘ndrangheta”.

“Visto che da decenni si ha la decenza di bollare certi fenomeni quantomeno come ‘massoneria deviata’ – rimarca Raffi – è necessario fare assoluta chiarezza. Lumia, che è anche membro della commissione Antimafia, dovrebbe supportare queste sue affermazioni con prove concrete o tacere”. “Il Grande Oriente d’Italia – spiega il Gran Maestro di Palazzo Giustiniani – è erede della Massoneria di Garibaldi e di Meuccio Ruini, padre della Costituzione repubblicana. Nella trasparenza che contraddistingue l’Istituzione, denunciamo ancora una volta l’abuso del termine ‘massoneria’, accostato puntualmente e in maniera superficiale se non strumentalmente comoda ai peggiori misfatti mafiosi, tanto dai media quanto da esponenti politici”.

“Ma le chiacchiere stanno a zero – taglia corto Raffi – basta con accostamenti a ‘cappucci’ che tramano nell’ombra e massoni che fanno da quinta a romanzi criminali. Dire le cose come stanno, e circostanziarle, è il primo dovere nei confronti delle vittime delle violenze. Non lanciare accuse facili – conclude Raffi – è anche una questione di estetica e di educazione per i giovani, che devono avere il diritto alla libertà e alla verità”.

Roma, Villa il Vascello, 3 maggio 2011

Rimini 2 aprile 2011 – Massoneria: Nedo Fiano, sopravvissuto all’inferno di Auschwitz, eletto Gran Maestro Onorario del GOI

Rimini 2 aprile 2011 – Massoneria: Nedo Fiano, sopravvissuto all’inferno di Auschwitz, eletto Gran Maestro Onorario del GOI

Ottantasei anni, 45 di Massoneria. Una vita di lotte per la libertà contro la follia nazifascista e ogni totalitarismo. Nel secondo giorno dei suoi lavori, la Gran Loggia del Grande Oriente d’Italia, riunita a Rimini, con l’orgoglio e la commozione di più di mille Fratelli riuniti solennemente nel Tempio, ha eletto per acclamazione Nedo Fiano ‘Gran Maestro Onorario’ del GOI. Con lui sono stati eletti Gran Maestri Onorari anche Giuseppe Abramo, Gran Segretario della Libera Muratoria di Palazzo Giustiniani ed esperto di studi ebraici, e Santi Fedele, docente di Storia Contemporanea presso l’Università di Messina.

“E’ stato un momento di grande commozione”, spiega Fiano, che nel ringraziare tutti i Fratelli Liberi Muratori lancia un messaggio forte ai giovani e agli studenti: “Cercate di ricordare cosa è accaduto e preparatevi a difendere il vostro diritto e il diritto degli altri”. Nedo Fiano, dirigente d’azienda, scrittore e ricercatore economico, è uno dei sopravvissuti all’inferno di Auschwitz e uno dei più attivi testimoni contemporanei dell’Olocausto nazista. Dopo la promulgazione delle leggi razziali fasciste nel 1938, Fiano dovette abbandonare la scuola a 13 anni perché di religione ebraica. Proseguì gli studi presso una piccola scuola organizzata autonomamente all’interno della comunità ebraica fiorentina. Il 6 febbraio 1944 venne arrestato dalla polizia fascista e rinchiuso nel carcere di Firenze; successivamente fu trasferito al campo di transito di Fossoli insieme con altri undici membri della sua famiglia.

L’11 maggio 1944 venne deportato, insieme a tutti i suoi familiari arrestati, presso il campo di concentramento di Auschwitz, dove arrivò il 23 maggio. La sua matricola di prigioniero era A5405. L’11 aprile 1945 venne liberato dalle forze americane nel campo di concentramento di Buchenwald, dove era stato trasferito dai nazisti in fuga. Fu l’unico superstite della sua famiglia alla tragedia della Shoah. Nel libro ‘A 5405. Il coraggio di vivere’, ha raccontato la sua esperienza di deportato. Sul suo braccio è stato impresso a fuoco il marchio con il numero assegnatogli nel campo di stermonio, ma il suo cuore e la sua libertà sono stati più forti della follia del filo spinato e della negazione dell’umanità.

Rimini 2 aprile 2011

Rimini 2 aprile 2011 – Santi Fedele eletto Gran Maestro Onorario del GOI

Rimini 2 aprile 2011 – Santi Fedele eletto Gran Maestro Onorario del GOI

Santi Fedele, professore ordinario di Storia contemporanea all’Università di Messina, ricopre attualmente l’incarico di Direttore del Dipartimento di Studi sulla civiltà moderna ed è delegato del Rettore per il Consorzio interuniversitario “Nettuno” e per il Centro di eccellenza delle Scuole di dottorato. Fa parte del Comitato scientifico della Fondazione di Studi Storici “Filippo Turati” di Firenze, della Fondazione “Giuseppe Emanuele e Vera Modigliani” di Roma, della Fondazione “Giacomo Mancini” di Cosenza e del Centro internazionale di studi garibaldini di Marsala. È Direttore dell’Istituto di Studi storici “Gaetano Salvemini” di Messina. Fa parte del Comitato scientifico delle riviste “Incontri Mediterranei”, “Hiram” e “Rivista storica dell’anarchismo”.

Tra le pubblicazioni principali: Storia della Concentrazione antifascista 1927/1934, prefazione di Nicola Tranfaglia, Milano, Feltrinelli, 1976; I repubblicani di fronte al fascismo (1919-1926), introduzione di Giovanni Spadolini, Firenze, Le Monnier, 1983; I repubblicani in esilio nella lotta contro il fascismo (1926-1940), Firenze, Le Monnier, 1989: Il retaggio dell’esilio. Saggi sul fuoruscitismo antifascista, Soveria Mannelli, Rubbettino 2000; Il liberalsocialismo meridionale (1935-1942), Messina, Edas, 2002; La Massoneria italiana nell’esilio e nella clandestinità 1927/1939, Milano, FrancoAngeli, 2005; Luigi Fabbri, Un libertario contro il bolscevismo e il fascismo, Pisa, BFS, 2006, Alessandro Tedeschi Gran Maestro dell’esilio, Bologna, il Mulino, 2008.

Rimini 2 aprile 2011

Rimini 2 aprile 2011 – Unità d’Italia: Raffi (GOI), scommettiamo su giovani e cultura. C’è un Paese di cui essere fieri

Rimini 2 aprile 2011 – Unità d’Italia: Raffi (GOI), scommettiamo su giovani e cultura. C’è un Paese di cui essere fieri

“Costruiamo su giovani e cultura: noi guardiamo al futuro”. Gustavo Raffi, Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia, nella seconda giornata della Gran Loggia di Palazzo Giustiniani, in corso a Rimini, riassume così l’impegno della maggiore Obbedienza massonica, che conta più di 21.000 fratelli in tutta Italia. “La scommessa – spiega – è puntare sul risveglio delle coscienze, in ultima istanza sulla possibilità di decidere una storia diversa. Siamo in un cantiere aperto – rimarca l’avvocato ravennate alla guida del GOI – ma il nuovo patto di crescita degli italiani passa anche per la valorizzazione della cultura. Perciò bisogna lottare la fuga dei cervelli e offrire opportunità vere alla ricerca”.

Per il Gran Maestro, “il vero segreto dei massoni è la fratellanza: è questo sentimento che vogliamo portare nel vissuto del paese. Testimoni di unità e di speranza contro le catene delle divisioni. I 150 anni della storia unitaria – fa notare Raffi – sono anche un’occasione per riappropriarsi della consapevolezza che c’è stata e c’è un’Italia di cui essere fieri. Un’Italia fatta di uomini e donne che hanno lottato per i diritti di tutti: è questa l’Italia che ha vinto e vince ancora oggi contro i furbetti e i prepotenti, facendo strada alla rivoluzione dell’impegno, all’identità, a una virtù civile che è religione dell’umano e necessario legame tra diritti e doveri. E’ da queste tracce che occorre ripartire, vincendo le resistenze al dialogo”.

“Richiamiamo dall’esilio i valori del vivere insieme – è il messaggio del Grande Oriente d’Italia – e costruiamo quell’utopia razionale che si chiama Patria: una realtà che non è conclusione ma inizio di una nuova unità, quella che potrà essere realizzata per riappropriarci delle ragioni che hanno cementato, pietra su pietra, la costruzione dello Stato per rilanciare la scuola pubblica, la giustizia sociale, per dare a ognuno la possibilità di scegliere come vivere e morire. Questa è la nostra storia – conclude Raffi – e vogliamo viverla con passione e ragione. Dopo 150 anni, per restare insieme e costruire il futuro”.

Rimini 2 aprile 2011

Rimini 2 aprile 2011 – ‘L’Italia che non c’è’ e ‘La pagliuzza dell’altro’, on line i due talk Show della Gran Loggia. Confronto e pensiero per nuova idea dell’Italia.

Rimini 2 aprile 2011 – ‘L’Italia che non c’è’ e ‘La pagliuzza dell’altro’, on line i due talk Show della Gran Loggia. Confronto e pensiero per nuova idea dell’Italia.

In presa diretta a raccontare la Gran Loggia. Per la più importante assise annuale della Libera Muratoria di Palazzo Giustiniani, Goi tv mette in campo il multimediale e presenta agli internauti del sito www.grandeoriente.it, i due Talk Show di approfondimento, che hanno assicurato significativi contributi di pensiero alla riflessione del GOI su una nuova idea di Paese. Il primo appuntamento, L’Italia che non c’è, tra silenzi e ombre. L’idea di patria come senso dello stare insieme, è stato condotto da Alessandro Cecchi Paone, divulgatore scientifico, e ha visto gli interventi di Aldo Masullo, Università di Napoli, Fulvio Conti, Università di Firenze e Paolo Peluffo, consigliere della presidenza del Consiglio dei ministri.

“C’è una grande voglia di celebrare e festeggiare i 150 anni dell’Unità d’Italia: senza fasti, ma con il senso di ritrovarsi come comunità”, ha spiegato Paolo Peluffo, consigliere della presidenza del Consiglio. “La Massoneria – ha rimarcato nel suo contributo ai lavori – ha dato un contributo fondamentale all’Unità d’Italia e sta facendo un lavoro scientifico e prezioso, che ha il patronato del Comitato, e ci sta seguendo in alcuni dei luoghi della memoria, aiutando a riscoprire tanti patrioti che sono stati massoni. I monumenti vengono restaurati e cerchiamo di raccontarli ai giovani, insieme al Grande Oriente d’Italia. Le celebrazioni per i 150 anni dell’Unità d’Italia – ha sottolineato ancora Peluffo – sono un’occasione per dare una testimonianza e aumentare la coesione nazionale, allontanando i rischi di divisione”.

Particolarmente apprezzato l’intervento del filosofo Aldo Masullo, che nell’assise di Rimini ha conquistato con le sue riflessioni il folto pubblico che assiepava la Sala Polivalente del Palacongressi, prima di lanciare una proposta per celebrare i 150 anni dell’Unità d’Italia: realizzare un monumento alla donna ignota, contro ogni sottomissione e silenzio. Per l’autore de Il Tempo e la grazia, infatti, “mentre si trovano centinaia di uomini illustri cui dedicare monumenti, stranamente se si pensa alle donne è difficile trovare un nome. Non perché le donne non abbiano dato un grande contributo allo sviluppo e al progresso civile, ma perché – ha spiegato Masullo – le donne non hanno mai avuto nome. Il loro nome è stato sempre cancellato dalla sopraffazione dell’uomo che non soltanto si è fatto largo nella vita civile, ma si è anche appropriato dei tesori nascosti che il sacrificio e l’intelligenza femminile hanno saputo portare al nostro vissuto”. Nel percorso che resta da compiere per superare l’incompiuto del Paese, il filosofo ha evidenziato così il bisogno di “un confronto aperto e di qualità, senza maschere. Bisogna mettere sul tavolo tutte le proprie possibilità e sofferenze, insieme alle speranze e alle lotte . All’Italia – ha messo in chiaro il docente di Filosofia morale – manca la capacità di unirsi dei vari cittadini. E manca anche la capacità di vergognarsi. Perché non solo bisognerebbe agire bene, ma perlomeno vergognarsi quando si agisce male”. “Non appartengo alla Massoneria – ha concluso Masullo – ma sono venuto con piacere a questo confronto nella Gran Loggia perché ritengo che in una situazione di estremo smarrimento e dispersione, occorre che tutte le forze vive si uniscano e stabiliscano un dialogo continuo per individuare quali siano le linee di una ripresa della nostra vita civile”.

Il secondo Talk Show, La pagliuzza dell’altro. Crisi della ragione e intolleranza dinanzi alla sfida del separatismo e del multiculturalismo, è stato condotto da Valerio Zanone, presidente del Comitato scientifico del Grande Oriente per le celebrazioni dei 150 anni dell’Unità d’Italia, e con analogo successo di pubblico e di critica,

Rimini 2 aprile 2011 – Gran Loggia 2011. “Libertà e Passione Civile, una Nuova Cultura per l’Italia Unita”. Allocuzione del Gran Maestro Gustavo Raffi.

Rimini 2 aprile 2011 – Gran Loggia 2011. “Libertà e Passione Civile, una Nuova Cultura per l’Italia Unita”. Allocuzione del Gran Maestro Gustavo Raffi.

Anche quest’anno i Liberi Muratori italiani, riuniti a Rimini per la Gran Loggia di primavera, accolgono nel loro Tempio la società civile e le Istituzioni per il consueto messaggio che il Gran Maestro rivolge al Paese. Tale tradizione, ormai pienamente consolidata, risponde alla necessità dell’istituzione massonica di rendere sempre più chiari ed intellegibili gli scopi e le finalità che persegue, in un quadro di trasparenza e dialogo continuo con la realtà pubblica e sociale. Il Grande Oriente è sì una realtà esoterica e spirituale, ma non per questo può esimersi dallo svolgere un compito inevitabilmente interdipendente dalla società, quello di agenzia etica e civile, che contribuisca a formare cittadini migliori e che stimoli conseguentemente il dialogo e la tolleranza, sempre al servizio del Paese in cui operiamo da più di due secoli.
Il titolo distintivo di questa Gran Loggia è: “Dopo 150 anni per restare insieme”, e vuole essere un contributo di pensiero e azione alle celebrazioni dell’Unità d’Italia.

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Rimini 1 aprile 2011 – Massoneria: un monumento alla donna ignota, la proposta del filosofo Masullo nella Gran Loggia del GOI

Rimini 1 aprile 2011 – Massoneria: un monumento alla donna ignota, la proposta del filosofo Masullo nella Gran Loggia del GOI

All’Italia manca la capacità di unirsi e di vergognarsi, serve un confronto senza maschere

Un monumento alla donna ignota, contro ogni sottomissione e silenzio, come segno di impegno per i 150 anni dell’Unità d’Italia. La proposta è del filosofo Aldo Masullo e arriva nella Gran Loggia del Grande Oriente d’Italia, che si è aperta oggi a Rimini sotto il titolo ‘Dopo 150 anni per restare insieme’. Nel talk show ‘L’Italia che non c’è, tra silenzi e ombre’, condotto da Alessandro Cecchi Paone, il pensatore de ‘Il Tempo e la grazia’ sottolinea che “mentre si trovano centinaia di uomini illustri cui dedicare monumenti, stranamente se si pensa alle donne è difficile trovare un nome. Non perché le donne non abbiano dato un grande contributo allo sviluppo e al progresso civile, ma perché – rimarca Masullo- le donne non hanno mai avuto nome. Il loro nome è stato sempre cancellato dalla sopraffazione dell’uomo che non soltanto si è fatto largo nella vita civile, ma si è anche appropriato dei tesori nascosti che il sacrificio e l’intelligenza femminile hanno saputo portare al nostro vissuto”.

Nel percorso che resta da compiere per superare l’incompiuto, Masullo sottolinea così il bisogno di “un confronto aperto e di qualità, senza maschere. Bisogna mettere sul tavolo tutte le proprie possibilità e sofferenze, insieme alle speranze e alle lotte” . “All’Italia – mette in chiaro il docente emerito di Filosofia morale – manca la capacità di unirsi dei vari cittadini. E scherzosamente aggiungo che manca anche la capacità di vergognarsi. Perché non solo bisognerebbe agire bene, ma perlomeno vergognarsi quando si agisce male. E siccome in Italia sia negli individui sia nelle istituzioni, il che è peggio, ci sono molti casi di un’azione che non risponde ai doveri che toccherebbe a ciascuno rispettare, la cosa peggiore è che non soltanto si violano delle norme e dei doveri soprattutto di carattere istituzionale, ma non ci si vergogna. Vico – ricorda Masullo – diceva che il pudore, cioè la vergogna, è quello che dà valore al diritto. Perché solo quando ci si vergogna è come se si accettasse la giustezza del diritto che ci punisce o del giudice che ci condanna. Noi napoletani – sorride il filosofo – spesso diciamo che è venuto meno anche ‘o ‘scurno’, la vergogna”.

“Non appartengo alla Massoneria – spiega ancora il filosofo – ma sono venuto con piacere a questo confronto nella Gran Loggia perché ritengo che in una situazione di estremo smarrimento e dispersione, occorre che tutte le forze vive si uniscano e stabiliscano un dialogo continuo per individuare quali siano le linee di una ripresa della nostra vita civile. Il Risorgimento – fa notare il pensatore partenopeo – significa ‘rigenerazione’, cioè nuova nascita. E’ vero che ogni volta i popoli nascono così come noi ogni volta rinasciamo, ma è pur vero che vi sono delle ‘rinascite’ di particolare significato, perché vanno al di là di periodi di grave crisi che ci hanno portato vicini alla dissoluzione e alla morte. Sono colpito dalla presenza di tanti giovani, di tutti coloro che guardano al futuro con ingenua speranza. E mi rendo conto che noi ‘vecchi’ dobbiamo, con tutti i mezzi, evitare che la loro speranza sia tradita. Perché tradire la speranza delle giovani generazioni – conclude Masullo – significa distruggere non solo le loro vite ma anche la continuità della civiltà italiana”.

Rimini 1 aprile 2011

Rimini 1 aprile 2011 – Unità d’Italia: e a sorpresa in Gran Loggia ‘irrompono’ i Bersaglieri. Mille voci di liberi muratori intonano l’Inno di Mameli

Rimini 1 aprile 2011 – Unità d’Italia: e a sorpresa in Gran Loggia ‘irrompono’ i Bersaglieri. Mille voci di liberi muratori intonano l’Inno di Mameli

A passo di marcia e suonando. A sorpresa nella Gran Loggia del Grande Oriente d’Italia, che si è aperta oggi a Rimini, è arrivata la banda dei Bersaglieri di Ascoli Piceno. Tra gli applausi di migliaia di fratelli della maggiore Obbedienza massonica italiana, la Banda ha eseguito alcuni brani musicali.

Mille voci dei fratelli liberi muratori hanno cantato l’Inno di Mameli sulle note della Banda per un momento di commozione, prima che i bersaglieri lasciassero il Tempio con il pavimento a scacchi bianco e nero con il tradizionale passo.

Rimini 1 aprile 2011

Rimini 1 aprile 2011 – Massoneria: Peluffo, il senso delle celebrazioni è ritrovarsi come comunità. Dal Grande Oriente d’Italia un contributo prezioso

Rimini 1 aprile 2011 – Massoneria: Peluffo, il senso delle celebrazioni è ritrovarsi come comunità. Dal Grande Oriente d’Italia un contributo prezioso

“C’è una grande voglia di celebrare e festeggiare i 150 anni dell’Unità d’Italia: senza fasti, ma con il senso di ritrovarsi come comunità. La Massoneria, che ha dato un contributo fondamentale all’Unità d’Italia, sta facendo un lavoro scientifico e prezioso, che ha il patronato del Comitato, e ci sta seguendo in alcuni dei luoghi della memoria, aiutando a riscoprire tanti patrioti che sono stati massoni. I monumenti vengono restaurati e cerchiamo di raccontarli ai giovani, insieme al Grande Oriente d’Italia”. Così Paolo Peluffo, consigliere della Presidenza del Consiglio dei ministri, intervenendo al talk show ‘L’Italia che non c’è, tra silenzi e ombre’, che ha aperto stamane la Gran Loggia del Grande Oriente d’Italia, a Rimini.

“Le celebrazioni per i 150 anni dell’Unità d’Italia – sottolinea Peluffo – sono un’occasione per dare una testimonianza e aumentare la coesione nazionale, allontanando i rischi di divisione. Non solo è possibile questo dialogo tra la cultura e la nostra gente – conclude – ma sarebbe colpevole non promuoverlo”.

Rimini 1 aprile 2011

Perugia 1 aprile 2011 – Atti del 2° Seminario Europeo di studi massonici.

Perugia 1 aprile 2011 – Atti del 2° Seminario Europeo di studi massonici.

Cari Amici del Circolo,
LE TAVOLE DEL 2010 – AQC 11 sono pronte e le consegneremo a chi le desidera a Rimini dove saremo come di consueto al nostro posto tra gli editori, da Venerdì 1° Aprile a Domenica 3 Aprile. Il libro contiene solo gli atti del 2°SEMINARIO EUROPEO DI STUDI MASSONICI del 9 Maggio 2010, è molto bello e corposo e vi prego di consigliare ai vostri MMVV che saranno presenti a Rimini alla Gran Loggia di venirci a trovare e prendere una copia per la loro Loggia . E’ un documento molto importante perchè erano presenti alla Sala dei Notari a Perugia anche i Fratelli della Quatuor Coronati 2076 di Londra. Comunico quanto sopra in inglese anche ai Fratelli Europei che sono stati graditi ospiti l’anno scorso a Perugia. Un affettuoso saluto.

Fr. Raffaele Stoppini
Presidente CCQC

Dear Brethren of all the European Research Lodges,
referring to the SECOND EUROPEAN MEETING OF MASONIC STUDIES organized by our Lodge in Perugia in May 2010, I’m glad to let you know that we have printed a special english edition of THE PAPERS OF 2010 containing all the acts of the wonderful Meeting and we will bring these books in Rimini (we will be there from Friday April 1st to Sunday April 3rd) at the meeting of our Grand Lodge and our Grand Master Bro. Raffi will offer these books to all the foreign delegations of Masonic Families in friendship relations with our GOI. I hope to see you all. Your fraternally.

Bro. Raffaele Stoppini
CCQC President

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Milano 28 marzo 2011 – Parte la rassegna sulla Massoneria al Museo del Risorgimento.

Milano 28 marzo 2011 – Parte la rassegna sulla Massoneria al Museo del Risorgimento.

Significativa la partecipazione del Grande Oriente d’Italia

Primo appuntamento oggi al Museo del Risorgimento di Milano per il ciclo di incontri “All’Oriente d’Italia. Unità, Massoneria e Saperi tradizionali” che dal 28 marzo al 25 maggio affronterà la materia liberomuratoria in vari aspetti. Filosofia, storia, architettura, simbologia e addirittura cinema sono la trama in cui s’intersecano fatti, uomini e idee dell’Italia moderna, rigorosamente targati ‘Massoneria’.

“Prima dell’Unità. Dalla Massoneria italiana alla Carboneria” è il tema affrontato questo pomeriggio (ore 18) dagli accademici Antonino De Francesco e Paolo Virginio Gastaldi che è uno dei nostri esponenti di punta in questa manifestazione. Già presidente circoscrizionale della Lombardia e ora giudice della Corte Centrale del Grande Oriente d’Italia, insegna Storia Moderna all’Università di Pavia. La sua esperienza sarà fondamentale per delineare il percorso libertario che prima dell’unificazione del nostro Paese interessò – in diverso tempo – liberi muratori e carbonari, in un intreccio di uomini e situazioni.

Il 30 marzo, altri due nostri rappresentanti saranno protagonisti del secondo incontro. Il Grande Ufficiale Claudio Bonvecchio, dell’Università dell’Insubria e il Consigliere dell’Ordine Antonio Panaino, dell’Università di Bologna, dibatteranno il tema “La squadra e il compasso. Simboli e linguaggi della Massoneria”.

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Pubblico in sala al Museo del Risorgimento

28 marzo: pubblico in sala al Museo del Risorgimento – Ingrandisci Foto
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